Condizionatore portatile: quanto costa rinfrescare l’estate?

 

Nelle afose giornate estive, l'idea di poter godere di aria fresca e pulita esattamente dove serve in casa rende il condizionatore portatile un alleato sempre più apprezzato.

Niente lavori complicati, lo porti dove ti serve e il gioco è fatto. Però, diciamocelo chiaramente, una delle prime cose che ci chiediamo quando pensiamo di comprarne uno (o quando arriva la bolletta!) è: ma quanto consuma?

 

Ormai la necessità di fare attenzione all'ambiente - e anche ai costi - è diventato qualcosa di rilevante.

Scopriamo insieme quindi quanto consuma un condizionatore portatile.

Condizionatore portatile: cos'è e come funziona la magia del fresco

Immaginate un apparecchio compatto e munito di ruote, capace di trasformare all'occorrenza un ambiente afoso in un'oasi di freschezza; ecco, questo è il condizionatore portatile. A differenza dei sistemi fissi, non ha bisogno di un'unità esterna fissa e lo puoi spostare facilmente da una stanza all'altra.

Tecnicamente parlando, in questo unico blocco troviamo tutto il necessario per raffreddare l'aria: un compressore, un condensatore, un evaporatore e una ventola. L'unico elemento che necessita di essere collegato all'esterno è un tubo, indispensabile per buttare fuori l'aria calda che si produce durante il raffreddamento.

A cosa serve il tubo?

Il cuore del funzionamento di un condizionatore portatile con tubo è un principio fisico ingegnoso: il ciclo frigorifero. L'aria calda della stanza viene aspirata dall'apparecchio e fatta passare attraverso l'evaporatore, che contiene un liquido refrigerante freddo, questo liquido assorbe il calore, raffreddando e deumidificando l'aria che viene poi rilasciata fresca e piacevole nell'ambiente.

Contemporaneamente, il calore dell'aria viene ceduto al condensatore, che si trova nella parte posteriore dell'unità, l'aria calda prodotta da questo processo deve assolutamente essere espulsa all'esterno e questo avviene tramite il tubo.

Se il tubo è montato male (troppo lungo, piegato o non sigillato bene alla finestra), parte dell'aria calda espulsa rischia di tornare dentro, costringendo il condizionatore a lavorare di più e, di conseguenza, a consumare di più. Quindi è importante assicurarsi che il tubo sia il più dritto possibile e che la sua estremità esterna sia ben posizionata per disperdere il calore fuori e lontano dalla finestra.

Quanto consuma e quanto ci costa tenerlo acceso?

Diamo un'occhiata ai numeri:

La quantità di energia elettrica che utilizza il condizionatore mentre è in funzione si misura in Watt (W) o Kilowatt (kW) ed è solitamente indicata sull'etichetta energetica dell'apparecchio.

Per farci un'idea più precisa, possiamo considerare la potenza di raffreddamento, spesso espressa in BTU (British Thermal Units).

  • Un modello da 9000 BTU di solito ha un assorbimento che va dai 700 ai 1000 Watt (0.7 - 1 kW);

  • Un modello da 12000 BTU può assorbire mediamente tra i 1000 e i 1500 Watt (1 - 1.5 kW).

Bisogna però tenere a mente che questi sono solo valori indicativi. Il consumo reale dipende da diversi fattori, come la classe energetica, la temperatura che impostiamo, la temperatura esterna e la grandezza della stanza da raffreddare.

Ma quanto ci costa tenerlo acceso un'ora?

Per calcolarlo, dobbiamo moltiplicare la potenza assorbita (in kW) per il costo al kWh della nostra energia elettrica.

Facciamo un esempio pratico:

Supponiamo di avere un condizionatore da 1000 Watt (1 kW) e che paghiamo l'energia 0.25 €/kWh.

Costo orario= 1 kw x 0.25 €/kwh= 0,25 €/ora

Quindi, in questo caso, un'ora di condizionatore ci costerebbe circa 25 centesimi.

Al mese, quanto si spende?

Qui la faccenda si complica un po', perché dipende molto dalle nostre abitudini:

  • Quante ore al giorno lo usiamo? Più sta acceso, più consuma;

  • Quanto spesso lo accendiamo durante il mese? Usarlo solo nel weekend è diverso che tenerlo acceso tutti i giorni;

  • Che temperatura impostiamo? Più vogliamo raffreddare la stanza, più il condizionatore lavora e consuma;

  • Quanto è grande e isolata la stanza? Una stanza grande o con spifferi richiederà più energia per essere raffrescata;

  • Quanto fa caldo fuori? Nei giorni torridi, il condizionatore farà più fatica.

Un'ultima cosa: il riscaldamento?

Alcuni condizionatori portatili hanno anche la pompa di calore. In genere, raffreddare consuma più energia che riscaldare con un condizionatore (se ha la pompa di calore), perché per raffreddare bisogna "spingere" il calore fuori, contro la sua tendenza naturale. L'efficienza nel riscaldamento dipende dal COP (Coefficiente di Performance) del modello e dalla temperatura esterna. Quindi, in inverno, il consumo potrebbe essere diverso.

 Trucchi e consigli per non far schizzare la bolletta

Ora che abbiamo compreso meglio i fattori che influenzano i consumi di un condizionatore portatile, vediamo insieme alcune strategie pratiche e accorgimenti che possiamo adottare quotidianamente per utilizzarlo in modo più efficiente e, soprattutto, per tenere sotto controllo i costi in bolletta

  • Non esagerare con il freddo: Abbassare troppo la temperatura non fa bene alla salute e fa lavorare di più il condizionatore. 5-6 gradi di differenza con l'esterno sono l'ideale;

  • Prova la deumidificazione: A volte, togliere l'umidità dall'aria rende l'ambiente confortevole anche con qualche grado in più;

  • Chiudi porte e finestre: Evita che l'aria fresca scappi;

  • Usa tende e persiane: Schermare il sole diretto riduce il calore che entra in casa;

  • Pulisci i filtri regolarmente: Un filtro sporco fa fatica a far passare l'aria e costringe il condizionatore a consumare di più;

  • Scegli modelli efficienti: Al momento dell'acquisto, guarda la classe energetica e considera i modelli con tecnologia inverter, che regolano la potenza in base al bisogno, consumando meno.

Pro e contro del condizionatore portatile

I vantaggi, però, non mancano:

Libertà di movimento: Lo sposti dove ti serve, in base alle tue esigenze.

Installazione zero stress: Niente muratori o tecnici, solo il tubo da posizionare.

Costo iniziale accessibile: Di solito costano meno dei sistemi fissi.

Freschezza "su misura":  Puoi rinfrescare solo la stanza che stai usando, evitando sprechi.

Ma ci sono anche degli svantaggi da considerare:

  • Meno efficiente: A parità di potenza, tendono a consumare un po' di più dei modelli fissi;

  • ll tubo piuttosto voluminoso: Può limitare dove lo metti e, se non isolato bene, può far rientrare una parte di aria calda;

  • Più rumore: Avendo tutti i componenti interni, i condizionatori portatili tendono a fare più rumore dei modelli split.

Alcuni aspetti come la potenziale minore efficienza, l'ingombro del tubo e una rumorosità talvolta maggiore possono rappresentare dei limiti per i condizionatori portatili. Tuttavia, esplorando le opzioni disponibili sul mercato, si nota come alcuni produttori stiano attivamente lavorando per superare questi svantaggi, ad esempio, la gamma di condizionatori portatili Electrolux comprende modelli progettati per l'efficienza energetica, come il ChillFlex Pro Gold, che contribuisce a ridurre al minimo i consumi.Per quanto riguarda l'installazione e l'ingombro, alcuni design Electrolux sono pensati per essere compatti e per semplificare il posizionamento del tubo di scarico. Inoltre, esistono anche modelli, come quelli della serie ChillFlex Pro Silence, che vantano tecnologie per la riduzione del rumore, offrendo un ambiente più silenzioso durante il funzionamento.

Fisso o Portatile? La scelta giusta per te

La decisione dipende dalle tue esigenze specifiche:

  • Scegli il portatile se: hai stanze piccole o medie, ti serve un raffreddamento occasionale, non puoi installare un sistema fisso (magari sei in affitto);

  • Scegli il fisso se: devi raffreddare ambienti grandi, lo usi spesso e a lungo, vuoi la massima efficienza e un funzionamento più silenzioso.
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